mercoledì 25 giugno 2014

Caro babbo ti scrivo

"Non ti odio, non sono arrabbiata e non voglio nulla da te. 
Voglio solo che tu sappia che in qualsiasi momento vorrai conoscere tuo figlio o anche solo sapere come sta, basta chiederlo. 
Non vorrò scuse e non "te la farò pagare" in nessuna maniera. 
Sarò solamente contenta per te e per lui.
 Permettimi di dirti, e non ti arrabbiare, che tu puoi non voler sapere nulla di lui, ma almeno puoi scegliere, la tua famiglia no.
 Andrà tutto bene. 
E lui è un bimbo meraviglioso, quindi la "nostra opera" è veramente una meraviglia." (Cit.)
- silenzio -

Ha il naso di tua mamma.
E non chiederti come posso saperlo, perchè la risposta la sai già.
Le espressioni corrucciate e buffe, quando sono le 22.00 e vorrebbe dormire, ma ha fame/noia/mal di pancia e passa dal sorridere all'urlare come un'aquila.
Gli occhi - forse cambieranno, chissà - di quell'azzurro che verso sera, quando cala la luce, diventano grigi. Bellissimi e infiniti.
I capelli - o meglio dire, l'accenno di peluria che si ritrova in testa - che alla luce del sole assumono una meravigliosa sfumatura rosso tiziano che sicuramente non ha preso da me, nonostante la tinta (MIA).
La schiena pelosa, i piedi e le mani grandi.
Mangia a strangozzo, fino all'orlo e alla mattina se la gubbia fino a pranzo. 
La genetica non mente, te l'ho mai detto?!




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