martedì 10 dicembre 2013

Scegliere di essere padre. #buongiorno

Ore 8:00, 671, direzione Autostazione.
Solito caos di studenti svogliati e casinari. Riesco a sedermi, ringrazio la mia buona stella vista l'andatura "ondeggiante" dovuta al tacco che fa tanto professionista e mi guardo attorno.
Papà, bimbo di al massimo 1 anno in braccio alla mamma, e lei.
Occhi azzurro cielo, grandi, enormi. Avrà avuto al massimo 5 anni, seduta composta sul suo seggiolino. Assonnata.
Si è addormentata diverse volte durante il viaggio e si è sempre svegliata con un bacio.
Del suo papà, in bilico in mezzo al corridoio, con un passeggino che diciamolo, "comodità 0", che appena notava "occhi cielo" sdondolare le piantava un bacio in fronte e cantilenava "Tutto bene amore?"
" Sì, papà" e lei si riappisolava.
Tutta questa manfrina per esprimere un concetto semplice ma non scontato (nel mio caso sì, ma io sono la classica figlia innamorata di suo padre e non faccio testo ♥)
Essere mamme, sentirsi legati ai propri figli, è qualcosa che nasce dentro, naturale. Sentirli crescere, muovere, vedere il mondo con priorità diverse è un percorso più o meno difficile, ma innato. Almeno credo.
I papà, anche i più presenti, non riusciranno mai a capire cosa si prova veramente, fino in fondo, in quei momenti; è la natura che non lo permette.
Vedere papà come il mio, come quello di stamattina, che scelgono ogni giorno di amare i propri figli è meraviglioso. E' una scelta continua di amore.
 
"Questo è amore. Lui ama" (Semicit.)