Mi chiedo come e quando sia successo, ma ultimamente attiro come una calamita, per poi inconsciamente? consciamente? Sono io? Sei tu?, uomini/ragazzi che dir si voglia, esempi del più classico stereotipo alla Fabio Volo: da 0 a 100 in un minuto e poi il nulla.
I tempi in
cui tutto ciò accade sono variabili a seconda del singolo, ma mi si pongono due
opzioni, anche solo per provare lontanamente a capire:
A. Sono io che al primo impatto, quando
tu sconosciuto non mi conosci ancora, sono come il Santo Graal. Una sirena
incantatrice. E poi ai tuoi occhi mi rivelo una fuffa; B. Sei tu, giovane uomo, che millanti futuro e amore forevva, che non ti rendi conto che se si creano delle aspettative e si parla solo presi dall’ormone, dall’altra parte qualcuno può crederci. Io al principe azzurro ci ho sempre creduto poco, però miseriaccia, proprio tutti i fans di Flash Gordon li devo beccare io in questo periodo?
Caro il mio
maschio, poi non ti lamentare se tu parti in quinta e io dalla seconda. Le
regole di una buona guida le so pure io che manco mi ricordo più con quale
piede si schiaccia la frizione.
Lo so che
domani è la festa del papà, ma abbracciate forte forte la vostra mamma oggi se
potete. Io lo farò perché ho questa incredibile e non scontata fortuna di
poterlo fare e mi prenderei a schiaffi da sola quando, come oggi, ho bisogno
del dolore per rendermi conto di quanto questo sia giornalmente un immenso
regalo.
La gioia e
il dolore hanno il potere di riavvicinare le persone, nonostante tempi e
distanze.